Scopri se sei dipendente dallo Shopping compulsivo online

da | Lug 10, 2020 | Dipendenze

Comodo, pratico e veloce.

Basta un click.

Ma quanto ti sta costando un click dopo l’altro?

E non parlo solo in termini di soldi…

Rispondi mentalmente a queste domande:

1. Quando “entri” nello shop online di un negozio, perdi il contatto col tempo che passa?

2. Compri cose che ti rendi conto essere inutili in un secondo momento?

3. Acquisti oggetti estremamente simili fra loro?

4. Compri lasciandoti guidare dall’istinto?

5. Alcuni prodotti catturano la tua attenzione totalmente, affascinandoti e spingendoti ad acquistarli anche quando non dovresti?

6. Ti capita di fare spese superiori alle tue possibilità economiche?

7. Quando ordini un prodotto a distanza, conti con ansia i giorni che passano in attesa del pacco?

8. Ti capita di nascondere a qualcuno gli acquisti che fai?

9. Quando visiti il sito di un negozio che ti piace ti senti euforico/a o eccitato/a?

10. Conservi molti oggetti che non ti servono?

Se hai risposto sì alla maggior parte delle domande, ti consiglio di continuare a leggere.

Lo shopping “selvaggio”

Dall’orologio, al tappetino per la palestra, alle pentole per la cucina, al mouse del computer…bastano pochi click per comprare qualcosa. Specialmente in occasioni ‘ghiotte’ come il Black Friday o il Cyber Monday.

Ed il fatto che i negozi online funzionanti h24, di certo non aiuta: le persone possono comprare di tutto senza muoversi da casa, affrontare un negoziante e trasportare gli articoli.

Identikit dello shopper compulsivo

I compulsive shoppers sono molto spesso depressi, dilaniati dai sensi di colpa e con un basso senso dell’autostima.

Molto interessante è anche l’accostamento con la dipendenza. Similmente ad una dipendenza, lo shopping compulsivo e patologico possiede le caratteristiche della tolleranza, che porta ad incrementare progressivamente tempo e denaro speso negli acquisti e del craving, l’incapacità di controllare l’impulso di mettere in atto il comportamento.

Il piacere legato agli acquisti si trasforma in seguito in un senso di colpa e vergogna. Questo genera uno stato di tensione crescente, in cui l’unico modo per alleviarla diventa soddisfare il bisogno incontrollabile di comprare oggetti il più delle volte inutilizzati.

Ed è proprio il piacere la chiave del problema.

Ti spiego perché.

All’inizio, è possibile che tu abbia cominciato con lo shopping per evitare un problema, perché eri triste, perché eri in un momento difficile della tua vita ed appunto lo shopping ti dava piacere. All’inizio potrebbe anche essere così, ma si è visto che molte persone una volta risolto il problema scatenante continuavano a comprare compulsivamente.

Perché?

Perché gli piace. Lo shopping dà piacere. Ed il piacere è una delle sensazioni principali, ma può anche diventare la base su cui si instaura un disturbo.

Come può aiutarti la Terapia Breve?

La Terapia Breve ha come scopo la risoluzione del problema in tempi brevi. Se necessario si coinvolgono anche i familiari del paziente.

 Spesso infatti, quando un soggetto manifesta questa forma di dipendenza, la famiglia ne è molto coinvolta e tenta in qualsiasi modo di convincerlo a smettere, cosa che però, il più delle volte, ha l’effetto di peggiorare il problema, aumentando in lui ancora di più il desiderio di comprare.

Come dicevamo poco sopra, è proprio sul piacere che si innesta questo circolo vizioso: quindi, l’obiettivo della terapia è quello di trasformare il rituale compulsivo da gradevole in un’esperienza obbligatoria e spiacevole. Una sorta di “tortura”.

Per esempio, ti suggerisco di spendere obbligatoriamente ogni giorno una determinata cifra per i tuoi acquisti. Né un centesimo di più né un centesimo di meno, anche quando non ti va di acquistare assolutamente nulla. La cifra inoltre, dovrà essere il più possibile limitata ed irrisoria.

Prova per 2 settimane a fare questo esercizio e poi fammi sapere come è andata.

Bibliografia

Kinsella, S. (2011). I love shopping. Milano: Mondadori.

Nardone G., De Santis G. (2011). Cogito Ergo soffro. Milano: Ponte alle Grazie

Spero che questo articolo ti offra nuovi spunti di riflessione.

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