Scriveva così il poeta Robert Zend.
In un certo senso, è proprio la diversità che accomuna tutti noi.
Ci sono alcune persone che sentono proprio di essere diverse, di non appartenere a certe situazioni di lavoro, a quel partner, a quell’ambiente.
Una sensazione che forse conosci bene anche tu: gli altri non ti capiscono e, forse, non lo faranno mai. Hai la percezione di parlare un’altra lingua e via via che passa il tempo hai la sensazione che il divario di incomprensione si fa sempre più grande, irrimediabile, irreparabile.
Chissà quante volte ti sarà capitato di sentirti come in trappola nel tuo corpo, solo, circondato da una strana sensazione di perenne confusione. Hai probabilmente un’ostinata capacità nel descrivere ciò che ti circonda e noti sempre quei dettagli che agli altri sfuggono.
La tua mente non si ferma mai e passi buona parte del tuo tempo a pensare che “stai per cambiare tutto e che questa volta riuscirai a farti capire” …ma non cambia mai nulla e continui a sognare ad occhi aperti.
E confermi a te stesso che è vero…nessuno ti capisce!
Quando nessuno sembra capire chi sei…
Ti racconto che cosa qualche tempo fa mi ha detto una paziente:
“Dottoressa…penso che nessuno mi capisca davvero fino in fondo. Nessuno sembra comprendere il mio stato d’animo, la mia tristezza. Perché non si rendono conto di quanto sto male? Ogni tanto sembra come se vogliano comprendermi…ma di fatto non è mai così.”
Se anche tu hai avuto o hai un pensiero simile, forse ti starai chiedendo: Come rispondere ad un bisogno di questo tipo?
Innanzitutto, ti invito a pensare che nella vita può capitare un periodo critico, più difficile rispetto ad altri. Ma è un periodo. Ovvero un momento limitato nel tempo.
Il problema è UNA PARTE della tua vita, NON TUTTA la tua vita!
E per di più ha un tempo: non dura per sempre…a meno che tu non voglia farlo durare così!
Oltre a questo, è possibile che gli altri possano avere difficoltà a dirti per innumerevoli motivi: sono distratti, non si rendono conto dall’esterno se il tuo è un problema grave o superficiale, oppure non riescono ad entrare in contatto con il tuo stato d’animo.
Soffermiamoci per un attimo su questa ultima possibilità.
Quante volte per non dover dare spiegazioni hai risposto “Tutto bene” alla domanda “Come stai?”
Tutti noi l’abbiamo fatto almeno una volta. Abbiamo preferito evitare piuttosto che condividere e coinvolgere gli altri.
Cosa fare per stare meglio?
Ecco 2 suggerimenti:
1. Gli altri non ti capiscono? È vero!
Non sono impazzita. Lasciami spiegare.
Tutti noi abbiamo storie ed esperienze di vita uniche e particolari. Non esiste un’esistenza uguale ad un’altra. Tu sei unico. Come lo è la tua vita, con tutti i suoi momenti belli e brutti.
Se pensi a quanto la tua vita sia unica e speciale, ti renderai conto di quanto può essere faticoso e difficile per qualcun altro che non è te entrare a pieno in ciò che vivi e che senti.
Immaginalo al contrario: tu riesci perfettamente a comprendere i pensieri, le emozioni, i comportamenti delle persone che ti stanno accanto?
Forse puoi capirli, ma non comprenderli fino in fondo, perché, come dicevamo, ogni esperienza è unica e solo chi l’ha vissuta può comprenderla a pieno.
Però, esiste una scorciatoia che può rendere il tutto più semplice…
2. Non lasciare che siano gli altri ad indovinare
Appurato il fatto che tutti hanno difficoltà a capire fino in fondo gli altri, come puoi far per farti capire meglio?
Parlando.
Se dai per scontato che gli altri non siano interessati a te, che non vogliano aiutarti, ti stai scavando la fossa da solo. Tante volte l’aiuto degli altri non arriva perché manca un pezzo…manca una richiesta.
Eh sì… perché per quanto qualcuno possa sforzarsi, non è possibile leggere nella mente degli altri.
Quindi, non aspettare che siano sempre gli altri a fare un passo verso di te, ma prova a ribaltare la situazione facendo tu il primo passo per farti capire.
E se non ci riesco?
Se ti rendi conto che il tuo dolore è molto pesante, che i tuoi dubbi ti assalgono e che ciò che porti dentro non possa essere condiviso ai tuoi familiari o amici, ricorda che puoi rivolgerti ad una Psicologa, che anche in tempi brevi, a volte un singolo incontro, può aiutarti a superare la tua difficoltà e vivere la vita serenamente.
Puoi usufruire anche della terapia online, che ha la stessa efficacia della terapia dal vivo.
Bibliografia
Nardone, G., De Santis, C. (2011). Cogito ergo soffro. Quando pensare troppo fa male. Milano: Ponte alle Grazie.